Tra le analisi del sangue che si effettuano normalmente a stomaco vuoto di prima mattina c’è anche quella che permette di valutare il livello di trigliceridi nel sangue. Questo valore viene normalmente considerato come un indicatore del rischio di malattie cardiovascolari. Secondo quanto emerge da due studi pubblicati dal Journal of the American Medical Association il livello di trigliceridi che andrebbe preso in considerazione è però quello non a digiuno.
I trigliceridi sono dei grassi che nel nostro organismo svolgono normalmente la funzione di riserva di energia. Prendono il proprio nome dal fatto che ogni loro molecola contiene tre acidi grassi. Un’alimentazione sbagliata, ipercalorica o troppo ricca di grassi, può portare a un eccesso di colesterolo e trigliceridi nel sangue nel quale vengono trasportati in grosse molecole dette lipoproteine. Queste ultime se troppo numerose o in particolari condizioni possono depositarsi sulle pareti arteriose anche a livello coronarico, restringendone il diametro.
Il primo di questi due studi ha trovato una forte associazione tra i livelli di trigliceridi misurati non a stomaco vuoto e l’incidenza di malattie cardiovascolari nel corso di un monitoraggio di 7587 donne e 6394 uomini iniziato nel 1978 e terminato nel 2004. Nel secondo, invece, viene messa in comparazione diretta la capacità predittiva dell’analisi a digiuno o a stomaco pieno su un campione di 26.509 donne. Anche in questo caso viene mostrato che l’analisi non a digiuno sembra essere quella più affidabile.
Patrick McBride della University of Wisconsin School of Medicine and Public Health ricorda in un editoriale sulla stessa rivista che: “Il livello post-prandiale dei trigliceridi deve essere misurato in specifiche condizioni per migliorare l’affidabilità del test, cosa che complica l’integrazione di questo tipo di analisi nella pratica clinica”, sembra dunque che dovremo aspettare ancora prima di poter fare almeno un’analisi del sangue non all’alba e senza colazione, ma con comodo e belli satolli.
Fonte: Nordestgaard BG, Benn M et al. Nonfasting triglycerides and risk of myocardial infarction, ischemic heart disease, and death in men and women. JAMA 2007; 298(3): 299-308.
Bansal S, Buring JE. Fasting compared with nonfasting triglycerides and risk of cardiovascular events in women. JAMA 2007; 298(3):309-316.
ho questi parametri di analisi Triglicerided TG 350mg/dl colesterol (CHOL)215mg/dl (CHDL)-30mg/dl e(CLDL)-115 mi potette dare qualche ideacosa devo fare Grazzie
Premesso che andrebbe chiesto ad un medico, senza dubbio una integrazione con omega-3 (almeno 3 grammi al giorno) ti aiuterebbe.
Prova a leggere la mia esperienza:
http://trigliceridi.wordpress.com/2008/03/15/come-ho-ridotto-i-trigliceridi-del-40/
ciao,
Alessandro